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Cos'è il pensiero computazionale
Per caratterizzare sinteticamente il rilevante contributo culturale apportato dall’Informatica alla comprensione della società contemporanea, la scienziata informatica Jeannette Wing nel 2006 introdusse l’espressione “pensiero computazionale ” (vedi l’articolo originale – in inglese).
Prima di fornire qualche spiegazione su cosa si intenda con questa espressione, vi invitiamo a guardare il seguente spezzone video, tratto dal film "Apollo 13".
Clicca sul link:
http://www.programmailfuturo.it/progetto/cose-il-pensiero-computazionale
Con il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) l’insegnamento del pensiero computazionale diventa parte dei programmi della scuola e in particolare di quella primaria.
AZIONE #17
Portare il pensiero logico-computazionale a tutta la scuola primariaÈ fondamentale partire dai giovanissimi, per almeno due ragioni: primo, anticipare la comprensione della logica della Rete e delle tecnologie, proprio perché l’avvicinamento alle tecnologie stesse avviene prima, a partire dal contesto familiare; secondo, preparare da subito i nostri studenti allo sviluppo delle competenze che sono al centro del nostro tempo, e saranno al centro delle loro vite e carriere.
Il lato scientifico-culturale dell'informatica è definito anche pensiero computazionale (computational thinking): aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini.
Il pensiero computazionale è utile per qualsiasi professione si svolga o si desideri svolgere perché sviluppa abilità concettuali efficaci nel trattare problemi complessi.
Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco.
L'obiettivo non è quello di far diventare tutti dei programmatori informatici, ma di diffondere conoscenze scientifiche di base per la comprensione della società moderna.
Il MIUR, in collaborazione con il CINI – Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, ha avviato già dall’anno scolastico 2014-15 il progetto "Programma il Futuro", con l’obiettivo di fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili per formare gli studenti ai concetti di base dell'informatica.
L’Italia è uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione, usando strumenti di facile utilizzo e che non richiedono un’abilità avanzata nell’uso del computer.
Attraverso"Programma il futuro" gli alunni guidati dai propri insegnanti possono fuire delle lezioni tecnologiche proposte nella piattaforma "Code studio" e suddivise in una serie di esercizi progressivi.